Dalla notte sorge il dolore
soffre da tempo
in ogni fibra di segreti colori
il giorno nasce muto
schiude la bocca su cento catene
 |
"Ci vorrebbe un abracadabra"
... il principe bacia la bella addormentata ....
Pandora prese il vaso che contiene tutti i mali
e lo aprì
uscì la vecchiaia
malattia di insetto vuoto
visione sconvolgente
incestuosa vanità di paraventi nudi;
i geni interrompono il lavoro
sono stanchi
martiri di sé stessi
la psicologia del profondo non è loro congeniale
dubbio adescatore di essere vivi solo in apparenza.
Oscena immagine la vecchiaia,
ci si può ubriacare di ullusione per calmare
il tremito interno di speranza,
non serve,
il deragliamento è totale
ci vorrebbe un'operazione ideologica
un desiderio dormiente che ti sveglia
ci vorrebbe "un abracadabra":
il principe bacia la bella addormentata ....
ma sarebbe comunque una farfalla
tra le zampe di un drago
osceno dissanguato
Ho contato nove stelle nel cielo
e la fuga affannata della tua ombra
quanto amore avrei potuto darti!!
Quanto amore nell'aria
quando l'impronta che avevi lasciato dentro le lenzuola
spandeva profumo di fiume d'inverno.
nove stelle nuove
busssano all'uscio della porta invaghita
schiava e regina.
neve bianca
vento bianco
quando il vento è così forte
sembra che voglia portarsi via tutto
cancellare ogni traccia di tempo
la brina bianca
ha lo sguardo spento
di avorio polverizzato
la notte è interminabile
danza con bianche immagini di ballerine sospese
vacilla la menzogna
di dare loro un'anima
In una atmosfera di magia, la sera del 24 maggio, all'auditorium Santa Caterina a Final Borgo, all'interno del convegno sull'Alzeimer, si rappresentava uno spettacolo tratto dal testo di Anna maria Garavoglia dal titolo "Valzer con l'Alzaimer" (appunto) che vedeva la regia di Luisa Zanoli, con la partecipazione di lettrici, danzatori, danzatrici compresa la Zanoli stessa.
Un'alternanza di poesia e danza che illustra al suo interno (come si evince dal testo soprascritto) tutta la follia, la sofferenza, della malattia vista e vissuta (come esperienza personale e artistica) dall'autrice che con uno sguardo se pur doloroso ma anche estremamente poetico ci ha regalato intense emozioni.
A coronare l'insieme l'esposizione dei quadri (straordinariamente intensi e pieni di forza ed inventiva) di Annamaria Garavoglia.
Questa operazione artistica è un regalo di Annamaria rendendo partecipi, chi la segue e non solo, di questa esperienza vissuta con dolore. D'altronde tutta l'opera della Garavoglia verte a raccontare sé stessa, le sue emozioni, i suoi dolori. Ed in questo caso non fa eccezione.
Silvana Copperi
|
Nessun commento:
Posta un commento